A volte la frenesia, gli impegni, le incazzature, i problemi, ma anche le cose belle, non ci fanno accorgere del tempo che, inesorabilmente passa.
Poi un giorno ti alzi da letto, hai i biglietti per il concerto di Vasco, vai a lavorare e dici a tua moglie: "Amore ci vediamo a casa verso le sei, e poi partiamo per Padova"....e ti accorgi così...che stai invecchiando.
L'orario di arrivo ad un concerto di Vasco, ho scoperto essere uno dei miei termometri del tempo che passa. Dopo 25 anni di onorata carriera di seguace del Vasco-cantante, Vasco-profeta, Vasco-stile di vita, sono sempre felice di esserci, perché il concerto di Vasco non è solo un concerto, ma un evento. A partire dal 1990 del "Liberi Liberi Tour", ho visto spostarsi sempre più avanti l'orario di arrivo. Per cui se da ragazzo andavo al mattino alle 9, con zaino in spalla pieno di roba da bere e con i cancelli che aprivano alle 15, pian piano ho spostato sempre un pochino più avanti l'orario di arrivo, simultaneamente svuotando lentamente lo zaino, meno panini e più Coca e Rhum, meno Coca e Rhum e più casse di birra, fino ad arrivare an un accomodante e laconico: "Ci prendiamo un panino ed una birra al baracchino davanti allo stadio".
Per il resto, Lui è sempre Lui. Vasco sul palco è a casa sua. Certamente il tempo è passato anche per lui, fa qualche salto in meno, ma è in grande forma, sempre uno spettacolo vero, lui come la sua band.
Immenso....e basta.
Meparetotti
P.S.: e il famoso Popolo di Vasco?...i soliti "fatticci"...alternati da qualche new entry..."fatticci" col passeggino, ed ex fatticci con i capelli bianchi.
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