venerdì 29 luglio 2011

Questione di fama....














Quando si dice che davanti alla salute ( e a qualcun'altro) siamo tutti uguali.
Non conta la fama, i soldi, il successo, non contano le conferenze stampa, o le finte ambulanze o i veri ricoveri...conta solo stare bene.

Quindi....Auguri Vasco.



meparetotti

venerdì 22 luglio 2011

il troppo pensare....logora la fantasia


Non riesco a darmi pace....ultimamente un pensiero alberga nel mio cervello....ma cos'è la QUALITA' DELLA VITA?
...laurà...laurà...laurà....danè...danè...danè... oppure un mojito in spiaggia e chissenefrega?...oppure...va a finire che è sempre una questione di compromessi...e di rotture clamorose di palle.
A 36 anni suonati, è giusto sentirsi ancora alla ricerca di qualcosa, oppure bisogna migliorare quello che si è già ottenuto?
Insomma...il dado è tratto?...o basta mescolare le carte...e puntare?

...o è meglio andare a letto e pensare a Luis Enrique che allena la Roma con l'IPAD?

ai posteri l'ardua sentenza...a voi lettori le risposte che non ho.

meparetotti

mercoledì 20 luglio 2011

W l'ottimismo


"Ogni mezz'ora in Italia una azienda fallisce"

Ultimo convegno camera di Commercio

meparetotti

martedì 19 luglio 2011

L'ALLENATORE NEL PALLONE

In tutti questi anni di piacevole e inevitabile convivenza, sulle avventure calcistiche di mio fratello, ne ho sentite, scritte e soprattutto lette, di tutti i colori. La carriera calcistica del Bomber è sempre stata sotto i riflettori della stampa locale, sempre alla ricerca, da un lato di un "personaggio" di cui scrivere, e, in un mondo dilettantistico, dove e' facile trovare anche "dilettanti della lingua italiana", un giovane talentuoso, (un filo vanitoso), futuro avvocato con le scarpe con i tacchetti e una buona dialettica, faceva gola e riempiva le colonne dei "Lunedì' Sport" estensi.

Dall'altro c'era l'aspetto puramente sportivo...il Bomber non era il frutto di una operazione di marketing giornalistico, lui la buttava dentro sul serio con discreta facilità.

Come calciatore non si pensi ad un giocatore "effimero", di quelli che prima scartano l'uomo, poi tornano indietro per RIscartarlo,...no...lui era tutto il contrario. Sul campo SuperPippo era "essenziale".

Essenziale nei movimenti, nel tocco di palla, nel colpo di testa, nella visione di gioco, nello stare con grande disinvoltura sempre in fuorigioco, nell'essere prima provocatorio e poi spietato giustiziere dei suoi avversari. Il calcio era la sua vera missione. Spesso da giovani era facile essere attratti da alcool, fumo, "notti del sabato sera" (infatti chi scrive, molto meno talentuoso, non ha resistito alle tentazioni, e non e' andato oltre una, seppur gloriosissima, Terza Categoria), per Pippo il sabato sera, era anticipo di campionato e branda!!

Insomma una carriera incredibile sulla quale si potrebbe scrivere molto di più' (e molto meglio), ma che ora non ha senso fare, non perché, appunto, non lo meriti, ma semplicemente perché non è finita. SuperPippo non ha appeso le scarpette al chiodo e chiuso completamente con il mondo del calcio, come molti di solito fanno a 38 anni suonati con moglie e figlia, lui ha soltanto traslocato, dal campo alla panchina. E qui adesso viene il bello!!

Il Bomber, ora lo chiameremo Mister, metterà a frutto tutto quello che in più di 20 anni di calcio ha imparato? Seguirà le orme della zona totale di “Tubo", del 3-4-3 psichedelico di Ruggero o del "palla lungae pedalare" del grande Mottola? Ora, caro fratello, la musica cambia, sei stato per tanti anni un grande musicista, spesso primo violino, a volte anche orchestrale di fila se ce ne era bisogno, sempre per la squadra. Ora sei il direttore d'orchestra, bacchetta in mano...c'è da dirigere, ma anche da scrivere la musica più' adatta ai tuoi musicisti. C'è da mandare in tribuna il figlio del presidente che non si allena con voglia (ma è sempre il figlio…), e c'è da mettere in panchina il talento che ha avuto la febbre tutta la settimana (e se poi si perde?), c'è da gestire chi non gioca mai e si allena sempre, e chi non si allena (quasi) mai e gioca sempre, c'è da fare delle scelte impopolari, ma giuste, c'è da creare la squadra e il gruppo.

Solo così si vince.

Quando facevi 15 gol in una stagione, ma non c'era molto altro alle tue spalle sei pure retrocesso. Gli equilibri tattici, ma soprattutto umani sono determinanti per mettere in campo ogni domenica 11 gladiatori, disposti a dare una gamba per il proprio compagno e per la maglia che indossano. C'è da soffrire la domenica perchè certi movimenti ancora non entrano nella testa di qualcuno, e c'è da capire quando fare un cambio, c'è da spiegare i motivi di una sconfitta soppesando le parole, sia con la stampa, sia con la squadra, sia con la società. Insomma caro Mister...c'è un casino di cose da fare, ma so che le farai con la stessa abnegazione (termine caro a Bruno Pizzul) e voglia, che ti facevano preferire un Atalanta-Bari al sabato sera piuttosto che una uscita con gli amici.

Quindi in Bocca al lupo, riparti da dove hai cominciato, ti auguro di arrivare molto più' in alto di quello che pensi.

P.S.: La vita ti da e ti toglie. Il tempo mi ha dato la vecchiaia (perché gli anni passano per tutti), ma la famiglia mi ha tolto, con gioia, le notti del sabato sera, per cui, sono già carico come un ventenne, mi aspetto la convocazione per il ritiro precampionato…c'hai da far giocar il fratello...tra le tante scelte...

P.P.S.: Il lato frivolo della mia esistenza mi impone di sapere quello che NON è determinante per le sorti del campionato, ma certamente lo è per chi ci legge:

Self control alla Nils Liedholm, o corsa sotto la curva alla Mazzone?

Tuta alla Guidolin, o vestito alla Leonardo, o vestito con scarpa con i tacchetti modello Capello?

In casa difesa a tre, in trasferta difesa a quattro?

Modello Barcellona?

Simpatico come Ancellotti o Mourinho?

Per ora basta.

Buon lavoro.


meparetotti

martedì 5 luglio 2011

DUBBI CHE NON RISOLVONO LA FAME NEL MONDO


Non ho capito se, ritrovarsi ad Avezzano, al ristorante dell'albergo in cui dormi, in un normalissimo martedì di luglio, scegliersi il posto fronte tv per guardare PAPERISSIMA SPRINT, insieme a tutta la sala, e ridere di gusto, sia l'inizio della fine ("Giovanni sei alla frutta, manca solo il conto")...oppure la fine dell'inizio ("Giovanni metti il cuore in pace che il bello deve ancora venire!!")

Meparetotti

lunedì 4 luglio 2011

il pagellino


Tittia e Mississipi: voto 10

La fortuna aiuta gli audaci, e Giovanni ha dimostrato che, nel Palio, non basta solamente saper partire. Pennella un San Martino che lo proietta magistralmente secondo, poi non sbaglia nulla. Resta lucido fino al mortaretto, anche quando lo scosso della civetta sembra possa compromettergli la splendida carriera fatta fino a quel momento. Gradita conferma.

Scompiglio e Lo Specialista voto 7
Partire non e' tutto,
ma aiuta a giocarsi il Palio. Nonostante le nerbate non riesce a prender la testa ad un Bruco velocissimo e dalla traiettoria favorevole. Arriva scoordinato al primo San Martino, gira largo, ma e' tamponato dalla Civetta. Palio finito. Jhonatan comunque fuori dai canapi e' sempre lì davanti. Per vincere non è tutto, ma aiuta.

Migheli e Indianos. Voto 7
Dimostra che ha qualita' in partenza, e maturità in corsa. Si ritrova in terza ruota a San Martino, fa scorrere i “missili” al suo interno e gira, esce pulito terzo. Al secondo e terzo giro incontra due scossi che ne frenano la rincorsa all’oca in fuga. Avanti su questa strada.

Mari e Marrocula. Voto 6,5.
Rincorsa veloce, Bruschelli in seconda fila, un gran San Martino. Questi i progetti di Andrea prima di partire. Tutto fatto. L'ingresso basso a San Martino e' d
i quelli "o la va o la spacca", entra terzo in curva, pulisce i materassi ed esce sesto. Peccato venga toccato dietro dallo scosso della Tartuca che lo fa rovinare a terra. L’accellerazione di Marrcula alla partenza ha dimostrato che il cavallo e Brio, con un po’ più di fortuna, avrebbero potuto fare bel altra Carriera. Il futuro è dalla loro parte.

Gingillo e Lampante voto 9

La partenza bruciante e il primo San Martino, stavano incoronando Gingillo come il Principe della Piazza. Gingillo si rende conto del grosso vantaggio che ha alla Cappella, ma gira troppo stretto e rovina un Palio, (molto probabilmente già in tasca), e una buona fetta di carriera. (un grosso augurio di pronta guarigione)

Bruschelli e Miguel s.v.
Atteggiamento remissivo già alla mossa. Un po’ come se, una volta visto chi era di rincorsa, l’avesse già data per persa. Non rischia nulla. Brucia senz’altro la “sverniciata” (passatemi il termine tutt’altro che paliesco) della Civetta alla Fonte. I mal pensanti, durante il walzer delle monte, dopo l’assegnazione, descrivevano Gigi “Nascosto” in Pantera. Visto il risultato, come si dice?…a pensar male….
.

Carboni e Ivanov voto 5

Esordio per entrambi. Posizione buona tra i canapi, si fa anticipare dal Migheli in partenza. Arriva a San Martino, nella terra di nessuno, non alto, tanto da poter impostare una bella curva e con il Mari più basso, al suo interno, che lo “usa” da sponda per poter girare. Risultato, il povero “Carburo” vola dritto per la tangente. Grippato.

Pusceddu e Moedi voto 6

Non gli si chiedeva altro. Probabilmente dopo la quarta prova, in cui aveva dimostrato di saper galoppare forte, qualcuno si era anche fatto venire il pensiero che potesse dire la sua. Invece Walter ha rispettato gli ordini della sua Contrada. E’ partito davanti all’avversaria, l’ha aspettata, l’ha rallentata tanto da farla girare ultima a San Martino. Resta poi incolpevolmente coinvolto nella caduta della Civetta, ma il suo l’aveva già fatto. Stipendio guadagnato.

Fais e Elfo di Montalbo voto 4

Certamente dal cavallo favorito, e da una delle contrade favorite ci si aspettava decisamente di più. La contrada avversaria, non ha reso la vita facile in corsa al buon Vittorio, ma partire ultimi puliti non aiuta a vincere il Palio, con o senza avversaria. Panchina in vista.

Villella e Messi s.v.

Due parole anche per Sgaibarre. Alla quarta prova ha sbattuto al San Martino, (nella stessa prova è successa la stessa cosa, con esiti diversi, anche a Tittia) compromettendo tutto quello che di buono aveva costruito fino a quel momento. In questi casi due parole son troppe e una è poca.

In bocca al lupo Antonio.




meparetotti