
Questo è il mio essere Contradaiolo.
Purtroppo questo "...zzo di terremoto" ci ha fatto un brutto scherzo. Tutto era pronto, tutto ben programmato, domani le previsite, da venerdì le prove, fino alla domenica IL PALIO. I cavalli stavano bene, Antonio, bello come il sole, vestito di gialloviola, era in forma come mai l'avevo visto.
La Contrada avrebbe goduto di questi Campioni. La Vittoria non si chiama mai, la Vittoria non so nemmeno come arrivi, in tanti anni, ho inventato le peggio scaramanzie e le peggio cose, ma non sono mai riuscito, da Capitano, a far Vincere la mia Contrada. In tanti anni, credo come diversi meparelettori, ho immaginato milioni di volte come sarebbe stato l'attimo in cui la rincorsa entra ed il canapo si abbassa, l'attimo in cui vedi uscire il tuo cavallo dalla prima curva, e l'attimo in cui esce dall'ultime ed esplode il mortaretto. Sognare è un diritto di tutti, ma i Palii, per vincerli bisogna correrli. Noi quest'anno, ne sono certo, l'avremmo corso fino all'ultimo metro, non so se l'avremmo vinto, perchè la Vittoria non si chiama mai, ma...era tutto pronto....per lottare.
Non so se quest'anno riusciremo a correre, il Palio è pur sempre un gioco, e le tragedie hanno la doverosa precedenza su tutto. Ma, sono certo che prima o poi, saremo ancora in quella Piazza ovale, con gli steccati verdi, le tribune e la sabbia, ed io, ovviamente ho già ricominciato a pensare, ragionare, scommettere, comprare, vendere, raccontare bugie, .....
meparetotti
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