mercoledì 19 maggio 2010

L'ultima gara



Nessuna pagella del dopo gara, nessun ringraziamento.
Alle pagelle non sono stato mai molto incline, quando facevo il giornalista sportivo, mi divertivo a dare giudizi, ma in questo caso non ho nessun titolo per dare giudizi, se non a me stesso.
Sul fronte ringraziamenti, troppo lunga sarebbe la lista, troppe lacrime prima di arrivare alla fine.
Qui si tratta semplicemente di seppellire l’ascia di guerra, di deporre le armi, di alzare bandiera bianca.
Dopo 15 anni di gloriosa carriera di sbandieratore, credo sia giunto il momento di lasciare libero sfogo alle nuove (e vecchie) leve giallo viola. In un epoca di semi professionismo, non posso più vedere i miei compagni come leoni in gabbia, incatenati dai miei tempi e i miei viaggi. E’ giusto aprire questa gabbia e rompere queste catene.
Non è una scusa , né una fuga, né un falso problema, ma è una decisione, dolorosa, che ho preso dopo lunghe riflessioni.
Chi mi conosce sa perfettamente che una parte importante di me, non si toglierebbe mai la calzamaglia di dosso. La libidine di entrare in quella piazza piena di gente, con i propri colori addosso, ed il popolo che grida, è una di quelle cose che, come dice una famosa pubblicità, NON HA PREZZO.
Ma la vita ci regala gioie e gioie diverse.
Ogni cosa ha il suo tempo.
Per questo, mi piace ricordare a me stesso, che sono una persona fortunata, che in quella piazza, con i miei amici, ne ho combinate tante, da un esordio "nefasto", fino all’apice dell’unica, ma indimenticabile, vittoria.
Passando per tantissime gioie, tantissimi “papocchi”(qualche ladrata!), tantissimi “pallini”, tantissimi allenamenti, tantissimi “Fepron”, tutto…tutto bello….tutto mio.
Tutto nei miei ricordi, tutti voi nel mio cuore…per sempre.
Giova

meparetotti

1 commento:

  1. Caro Giova, tante cose potranno cambiare e tante cambieranno... alcune non cambiano mai come i ricordi bellissimi che ho in quella piazza e in tutti questi ricordi, ovviamente, ci sei anche tu. GRAZIE!

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