Sottotitolato: "Il mondo va a rotoli, ma io non riesco a non scrivere cazzate"
Ma daaaaaiii.....
Ai miei tempi l'ingresso della discoteca, fosse il Pelledoca o il Capolinea, era una fila di giovani infreddoliti, il giubbino stava in macchina perché il guardaroba non valeva un gin-tonic, schiavi di un buttafuori con l'auricolare che centellinava gli ingressi.
Le assidue frequentazioni (qualche milione di euro speso lì dentro) e qualche amicizia altolocata, ogni tanto, faceva sì che saltavamo la coda, ed allora ci veniva spontaneo quell'atteggiamento paraculo del "Eh....siamo amici del proprietario...".
Ovviamente lo shock termico iniziale (fuori un freddo boia, dentro un caldo caraibico), successivamente misto all'esuberanza della serata (🍸🍸🍸🍸🍸🍸🍸), faceva sÌ che a fine serata ti apprestavi all'uscita, sudato fradicio e sempre senza giubbotto.
E la domenica avevi la febbre.
(Bei) tempi che furono.
Meparetotti
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