martedì 18 ottobre 2011

Quinta di andata.


Dopo 4 sconfitte su 5 partite, tutto si deve rimettere in discussione.

In una logica di team, il primo responsabile è la testa, ma chi paga son sempre i piedi. Credo però sia necessario riportare tutto nella giusta dimensione, di una seconda categoria di provincia, dove si soffre tutte le settimane, si suda, ma è sempre la passione a guidarci, non tanto il businness….o il calcio moderno.

Visti i risultati qualcuno potrebbe puntare il dito contro il Mister, incapace di dare un gioco o di trasformare mediocri giocatori in campioni, qualcun altro contro il "Diesse", incapace di allestire una squadra equilibrata in ogni reparto o di trasformare in €uro i desideri del Presidente , o per chiudere, qualcuno potrebbe sollevare le braccia, in segno di resa, nei confronti della squadra: ”Se il materiale umano è questo…non si va lontano.”

A noi tutto ciò non interessa, noi siamo qui per seguire la squadra, tifiamo San Luca e basta. Certo qualche volta portare a casa dalla moglie il sorriso di una vittoria NON ci sarebbe dispiaciuto affatto, ma....torniamo a noi.

Abbiamo auspicato in una prova d’orgoglio, abbiamo sperato che uscissero gli attributi, almeno in casa, abbiamo sempre sostenuto (continueremo a farlo) che sono i più esperti che devono dimostrare più personalità in campo e durante la settimana. Ora però bisogna rimettersi tutti in gioco, cominciare a pensare che nessuno ha il posto garantito, che in campo ci va chi se lo merita e chi lavora meglio durante la settimana.

Businness o no, passione o no, qua si gioca a calcio, o per lo meno bisogna provarci. Ora devono venire fuori gli uomini che rispettano la maglia che indossano, rispettano il lavoro di chi gliela lava tutte le settimane, e domenica è dall’altra parte della rete a gioire per un gol o incitare la squadra per un momento di difficoltà. Si potrà anche perdere, certo, capiterà prima o poi, ma solo dopo aver sputato sangue.

Nel calcio esistono quelli intelligenti e quelli che sanno solo correre, noi dobbiamo correre in maniera intelligente, essere aggressivi quando necessario, cattivi quando giusto esserlo, veloci quando capiamo che la velocità è un punto di forza. Ma soprattutto dobbiamo avere coraggio, coraggio di stoppare una palla, e passarla ad un compagno, coraggio di provare quello che abbiamo ripetuto durante la settimana, coraggio di alzare la testa e provarci, coraggio di TIRARE IN PORTA. Nella fossa dei leoni, possiamo combattere per 90 minuti e buttar palloni in tribuna per 90 minuti, ma prima o poi, anche al 92’, il leone ci uccide. Luis Enrique ve lo può confermare purtroppo.

Nella fossa dei leoni, noi dobbiamo pensare solo a come ucciderli senza farci ammazzare prima…e basta.


meparetotti

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