Qualche giorno fa avevo preannunciato un MEPAREPALIOD'AGOSTO,
sottotitolandolo: "perchè ha vinto J&B".
Sia chiaro che NON avevo la presunzione di sapere, nè tantomeno quindi di spiegare, "il perchè" ha vinto Bartoletti nel Montone, anche perchè...non c'è un perchè. Possiamo tranquillamente azzardare che ce ne sono tanti, diciamo, uno per ogni appassionato di Palio....ma mai uno solo.
Ho specificato "perchè ha vinto J&B", proprio perchè, la vittoria Jhonatan, e non di un altro, mi ha dato l'ispirazione, quasi il bisogno, di scrivere il mio pensiero sulla Carriera del 16 Agosto.
Niente pagellone, niente giudizi a San Martino, niente cronaca da Corrieredi Siena, solo uno dei miei tanti deliri palieschi, CHE NON DEVE PER FORZA METTERE D'ACCORDO CHI LEGGE, anzi, il pensiero è libero, anche sul mio blog...ma regalarvi i soli 3 minuti di spegnimento del cervello. Forse sarà un po' ovvio, probabilmente banale, a tratti poco decifrabile dai meparelettori meno "Paliofili"...(per questo scusatemi)...ma so che lentamente state iniziando a capire di cosa si tratta...ed io insisto.
VINCE IL MONTONE
Una amica di Siena dice che è troppo facile diventare contradaioli con il PALIO appeso in Contrada, così come è molto facile salire, anche solo per un attimo, sopra il "carro del vincitore", decantandone le qualità tecniche sopraffine o la grande intelligenza di fantino, o addirittura millantarne l'amicizia, o descrivere con dovizia di particolari le spettacolari traiettorie che Scompiglio e Lo Specialista hanno fatto quel giorno.
Nulla di tutto ciò pensavo di fare. Primo, perchè non sono di Siena, non sono del Montone, ed ho un grande rispetto per la Festa. Secondo perchè non voglio invitarVi in una discussione da "Bar Sport", che senz'altro tanti hanno già fatto in tanti altri giornali e blog, molto più palieschi di questo.
Voglio solo raccontarvi la mia visione di questo Palio (e probabilmente di tanti altri....forse di tutti). Perchè il Palio è sempre una magìa incomprensibile e una scienza precisa e perfetta. Come in una avventura di Indiana Jones nel quale, solamente quando si univano tutti i pezzi del puzzle, la porta magica si apriva, così nella corsa più bella del mondo, quando si unisce preparazione e strategia, fortuna e magia si può pensare di Vincere il Palio.
Preparazione e strategìa, sono gli elementi umani. Certamente Scompiglio è un fantino bravo e molto preparato. In tanti a Siena erano (sono?) convinti che la sua "presunta" poca sensibilità a cavallo, compensata con un modo di montare molto "fisico", fosse un grande limite per Jhonatan. Io credo invece che non sia così. Non è un limite, ma una vera caratteristica, che è diventata il suo grande punto di forza. A volte la troppa irruenza gli è, probabilmente, costata cara, ma per altre è stata detrminante e vincente. Perchè, come non esiste un calciatore con la visione di gioco di DeRossi, la grinta di Gattuso e la classe di Totti, (anche se Arrigo Sacchi ne vorrebbe uno!!), così, a mio avviso, non esiste il fantino perfetto. Calcio e Palio comunque non c'azzeccano, per cui restiamo nel Campo.
Il secondo elemento unmano è la strategìa della Contrada...che vuol dir tutto e niente. A volte si limita ad una sapiente "spartizione", altre volte si articola in rapporti costruiti da lontano, a dettagli, a sfumature, a sguardi. Non va trascurato il fatto che il Montone aveva già scelto il proprio "destino Scompigliato" ancor prima di sapere quale cavallo gli fosse toccato in sorte. La strategìa è saper costruire un ambiente sano, protettivo, stimolante per il proprio fantino, ma fortemente ambizioso. La strategìa a volte costringe a scelte dolorose, comporta decisioni rapide, importanti e spesso rischiose, ma sempre con l'obbiettivo ben chiaro in testa. La VITTORIA.
Quando si riescono ad unire già questi primi due elementi, s'è fatto un grande lavoro, ma che potrebbe essere tranquillamente vanificato dal mancato incastro con gli elementi spirituali del Palio: la sorte e la magìa.
La sorte è quella che ti permette di aver un buon cavallo il giorno della tratta, (o per lo meno un cavallo "discreto"), la sorte è quella che ti permette di avere una buona posizione al canapo, la sorte è quella che ti permette di arrivare alla corsa dopo tre giorni di prove con il cavallo sano, pronto e in forma.
La magìa, dulcis in fundo, invece non si spiega....la magìa sta nella città, sta nella Piazza e sta nella testa dell'artista che qualche mese prima, in uno studio lontano dal Campo, lontano dalle contrade, dai fantini, dai cavalli, impugnava il pennello e iniziava a dipingere....e questo è il bello del Palio.
Con un drappellone così "rosa"...il Montone non poteva perdere....Jhnatan non poteva non regalarlo alla Contrada che, vestendolo di rosa, lo ha scelto per portarglielo.
Ecco perchè ha vinto il mio amico Scompiglio.
meparetotti
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