martedì 10 luglio 2012

Meglio tardi che mai

Premessa: Questo è un Post tecnico-paliesco-sbandieristico dedicato a me stesso, agli addetti ai lavori, alle loro mogli (Fede compresa) e figli (Francy compreso). Chi purtroppo non sa cosa sia "un otto, un otto e mezzo, una sfasata o un cia-cia-bum", potrebbe non capirci nulla....vabbè...pazienza.
Capirà il prossimo.

In tanti...(forse troppi) anni da sbandieratore della mia contrada NON avevo MAI vinto una GRANDE SQUADRA. Mi è capitato proprio all'ultimo tentativo, proprio quando il chiodo a cui appendere le bandiere è già bello piantato al muro che le aspetta, e le tensioni da gara erano già messe da parte in soffitta (anzi direi in piccionaia), facendo posto a quella serenità, non da menefreghista, ma di chi doveva pensare solo a QUEL momento e non a quello che sarebbe scaturito da una grande prestazione o dall'esatto contrario.

Anche se la mia carriera NON è costellata di vittorie in Piazzetta, ora me ne vado in pensione contento perchè ho vinto quello che mi mancava. Non mi importa che la Vittoria della Grande Squadra sia giunta in un NAZIONALE BRONZEO, e non in Piazza Municipale. Ogni Vittoria ha sempre lo stesso fantastico piacevole sapore. Non abbiamo gareggiato da soli, sabato scorso c'erano altre 150 persone che ci avrebbero volentieri fatto le scarpe, ed in qualche specialità ci sono pure riusciti. Questo dà alla nostra Vittoria di gruppo e di Contrada, il sapore ancor più genuino di una VITTORIA VERA, conquistata sul campo.

Adesso largo ai giovani, largo a quelli che si fanno chiamare "atleti", che parlano di punti di contatto, di massimali, di  Nazionale, di "dueA" e "due AA" e di Tenzoni Auree, Argentee e Bronzee. Una volta le difficoltà erano il sale della bandiera, già fare una tripla era considerato "numero da paura". Una volta in Grande i musici entravano un po' all'inizio e un po' alla fine e la spettacoloarità era data dall'uso smisurato della fantasia, che spesso coincideva con il far fare cose diverse ad ogni sbandieratore nello stesso scambio, ora non si può più fare. Non si contavano i lanci, nè quelli facili nè quelli difficili. I più bravi prendevano qualche "cia-cia-bum" in più. Non c'erano cravatte e bandierine, nè giudici di linea, nè fischietti. Ci si compattava e si usciva dal voltino, sia per cominciare che per finire. Il singolista era quello "bravo di piede", e il voto era come a scuola....dallo 0 al 10.
Si litigava sempre perchè i risultati non andavano mai bene a nessuno, chi perdeva si sentiva sempre mezzo fregato, chi vinceva si credeva Dio in terra. Consideravo, e considero tutt'ora, anche da pensionato, lo sbandierare non proprio un arte, ma certamente NON uno SPORT.
Mi faccio da parte orgoglioso di quello che ho fatto per la mia Contrada e di quello che la mia Contrada mi ha permesso di fare.



Sempre e solo UNICORNO




 P.S.: ora pensiamo alle cose serie!!!







meparetotti

2 commenti:

  1. Giova hai chiuso la tua carriera con una prestazione eccezionale! Eri sempre in prima fila e ti ho guardato molto. Preciso, pulito, sempre elegantissimo nei movimenti. La vittoria è un cappello meritato, genuino e sudato che molti, come te, meritavano tantissimo!
    come hai scritto tu su tante magliette con un po' di anticipo sui tempi! GRAZIE!

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