mercoledì 24 luglio 2013

La solitudine dei numeri due

Una serie di avvenimenti in questo recente passato mi hanno portato a fare questa riflessione.
L'essere umano, uomo o donna che sia, si abitua facilmente e immediatamente a tutto. Per cui, tanto quanto sono belle le prime volte, allo stesso modo sono....così...."normali, abitudinarie, già viste" le seconde.
Questo non significa che se la prima volta è l'apice, il resto è tutto in declino, ma di sicuro lo è, la seconda.
Forse, l'eccezione che conferma la regola, potrebbe essere proprio la cosa a cui state
pensando ora...ovvero la prima volta a letto. Certamente per molti maschietti non è nemmeno degna di esser chiamata "prima", in quanto talmente rapida che neanche vale da "mezza", ed altrettanto credo valga anche per le femminucce. A prescindere dall'età, la prima volta è una "pratica", a volte un po' dolorosa, a volte un po' "paurosa", ma che apre le porte ad un mondo decisamente in crescendo.
Per il resto....non c'è nulla da fare...non ci si emoziona la seconda volta come la prima, soprattutto poi se le emozioni arrivano in discreta rapidità. I tempi, spesso sono fondamentali per raffreddare o riscaldare una situazione. Un po' come quando, al ristorante, dovete ancora terminare l'antipasto, perchè siete lenti, perchè vi siete persi in chiacchiere o semplicemente perchè non avete fretta e vi arriva già il secondo piatto...bello...fumante...succulento...che avete ordinato già con l'acquolina in bocca, ma che in quel momento, ancora con la fetta di salame in bocca, perde di tutto il suo fascino.
Inevitabile parlare anche della famiglia che si allarga.
Senza voler entrare in una sterile, quanto assurda, divagazione sul "quanto si vuole bene al primo o quanto al secondo", son sempre più certo che ci si raffredda in fretta...anche con la nascite.
Succede ai genitori, appunto al secondo figlio. Meno foto alla pancia, meno foto alla nascita, meno album, meno primo dentino, meno apertura di Blog, meno cene ufficiali con tutti i parenti (anche i più lontani), meno di tutto. Succede anche agli amici, meno domande, meno regali, meno visite all'ospedale quando nasce, meno turni di visita appena arrivato a casa, meno post, meno foto che girano, meno milioni di cazzate (questo è un bene), meno frenesia, meno, meno, meno. Ma tutto questo senza cattiveria o menefreghismo, NON si è meno parenti o meno amici, NON si vuole meno bene ad una splendida creatura che sta nascendo e che ancora non ha fatto nulla di male a nessuno, è solamente l'essere umano, è nel nostro DNA. Ci raffreddiamo subito.
Lo stesso vale per le competizioni, di qualsiasi genere. NON è vero che non si gode nel vincere, non è vero che non si gode nel vincere anche a ripetizione, ma dopo la prima sbornia, la seconda, che ha lo stesso identico valore della prima, la prendi un po' di meno.
Si parla ancora del Mondiale dell'82, Paolo Rossi ancora fa le "ospitate" in tv , ma Fabio Grosso in pochi si ricordano che faccia abbia.
Identico discorso per i successi lavorativi, le promozioni e gli encomi.

Tutto questo per dire, semplicemente sempre viva le emozioni, in qualsiasi successione arrivino, ma, da secondogenito, sempre viva i secondi, viva Benedetta e viva  Anna, e viva tutto il resto che è arrivato e che arriverà dopo....anche dopo questo Post.

meparetotti

Nessun commento:

Posta un commento