Quest'anno, io e la Fede ci siamo concessi la libidine di andare a Bologna sia per Jovanotti che per l'intramontabile Vasco.
Stesso stadio, ma due filosofie completamente diverse. Avevo visto l'ultimo bellissimo concerto di Lorenzo, a Parma, in grande giardino. Quella volta saremo stati non più di 5.000 persone.
Ricordo che senza alcun intoppo arrivammo a bordo palco, in una atmosfera molto "calda" e coinvolgente, ma più con il concetto di "festa", che di "bolgia festante".
Quest'anno a Bologna lo stadio era tutto esaurito...Lorenzo già qualche anno fa a Parma, per me era di un'altro pianeta...ma qui ha saputo dimostrare che riesce a domare 50.000 persone senza paura, facendole cantare, ballare e divertirsi, e riusciendo a mantenere ancora quel grande concetto di "Festa"....nonostante la cornice fosse dieci volte superiore.
Il Popolo di Lorenzo è ovviamente un popolo di "bravi ragazzi", di qualsiasi età...dalle brave ragazzine, ai bravi genitori, dai nostalgici della "Mia moto" ai giovani fanatici di "Tiporto via con me". Lorenzo ovviamente riesce a far contenti tutti e, noi nostalgici di "Ciao mamma", anche dalla tribuna, ci siamo divertiti molto.
Il popolo di Vasco, così come lo stesso Vasco in persona, chiaramente fa un'altro sport.
Nessun confronto fra gli artisti, ma parliamo di due "cose" decisamente diverse.
Ho visto il mio primo concerto di Vasco, con mio fratello, Simona (un'amica) e mia mamma.
Liberi Liberi TOUR...era il 1989...a Gallipoli.
Dopo 24 anni di altri svariati concertoni, più o meno stupefacenti, che hanno accompagnato la mia crescita, più o meno stupefacente, NON potevo non andare a Bologna a godermi questo ennesimo Vasco.
Per quelli che come me c'erano nell'89, o anche prima, credo che la filosofia fosse la stessa per tutti...."potrebbe sempre essere l'ultimo". Viste anche le ultime vicissitudini legate alla sua salute, avevamo tutti quella preoccupazione di vedere un Vasco lì per "tirare la pensione"...ci si aspettava un concerto ricco di preludi e di assoli, con tanto fumo e poco arrosto.
Ed invece, anche dopo 24 anni, Vasco mi ha pubblicamente sbugiardato...cantando e correndo per due ore e mezzo...come fosse un ragazzino. Con la solita rabbia, con la solita voce. Con la solita capacità di emozionare ed emozionarsi. Posso dire che c'era fumo...quello tanto...tra il pubblico....ma anche tanto arrosto. Bravo Vasco.
Dal prato...una vera "bolgia festante"...di quelle che, passano gli anni, ma il leit motiv è sempre lo stesso: "Il concerto di Vasco va vissuto...intensamente". Per cui si DEVE arrivare con grande anticipo, per trovare il posto, per fare amicizia, per bersi una birra e farsi una canna (chi vuole). Per ritrovarsi tutti un po' sudati, per mettersi in reggiseno ed andare sotto le docce a rifrescarsi.
I gentori che accompagnano i figli è facile abbiano più concerti loro sulle spalle, così anche qualche testa bianca, da Vasco, NON stona mai, anzi, è degna di grande rispetto.
Noi abbiamo fatto, come sempre, la nostra parte, saltando per due ore e mezzo, lasciando i pensieri fuori dallo Stadio ma con la consapevolezza che alla fine "sono solo canzonette", ma..."nun ce levate pure queste"!!!
meparetotti
P.S.: piccoli filamti super amatoriali...di pessima qualità, ma di grande valore...da ascoltare a volume basso...giusto per capire...giusto per gustare...quello che vi siete persi.