lunedì 29 luglio 2013

IL PROFETA...NON SI DISCUTE

Nonostante i quasi 40 anni, potrei titolare la Primavera 2013 così: "Primavera di concerti, primavera giovane, primavera di scooterone e via con la moglie".
Quest'anno, io e la Fede ci siamo concessi la libidine di andare a Bologna sia per Jovanotti che per l'intramontabile Vasco.
Stesso stadio, ma due filosofie completamente diverse. Avevo visto l'ultimo bellissimo concerto di Lorenzo, a Parma, in grande giardino. Quella volta saremo stati non più di 5.000 persone.
Ricordo che senza alcun intoppo arrivammo a bordo palco, in una atmosfera molto "calda" e coinvolgente, ma più con il concetto di "festa", che di "bolgia festante".
Quest'anno a Bologna lo stadio era tutto esaurito...Lorenzo già qualche anno fa a Parma, per me era di un'altro pianeta...ma qui ha saputo dimostrare che riesce a domare 50.000 persone senza paura, facendole cantare, ballare e divertirsi, e riusciendo a mantenere ancora quel grande concetto di "Festa"....nonostante la cornice fosse dieci volte superiore.
Il Popolo di Lorenzo è ovviamente un popolo di "bravi ragazzi", di qualsiasi età...dalle brave ragazzine, ai bravi genitori, dai nostalgici della "Mia moto" ai giovani fanatici di "Tiporto via con me". Lorenzo ovviamente riesce a far contenti tutti e, noi nostalgici di "Ciao mamma", anche dalla tribuna, ci siamo divertiti molto.
Il popolo di Vasco, così come lo stesso Vasco in persona, chiaramente fa un'altro sport.
Nessun confronto fra gli artisti, ma parliamo di due "cose" decisamente diverse.
Ho visto il mio primo concerto di Vasco, con mio fratello, Simona (un'amica) e mia mamma.
Liberi Liberi TOUR...era il 1989...a Gallipoli.
Dopo 24 anni di altri svariati concertoni, più o meno stupefacenti, che hanno accompagnato la mia crescita, più o meno stupefacente, NON potevo non andare a Bologna a godermi questo ennesimo Vasco.
Per quelli che come me c'erano nell'89, o anche prima, credo che la filosofia fosse la stessa per tutti...."potrebbe sempre essere l'ultimo". Viste anche le ultime vicissitudini legate alla sua salute, avevamo tutti quella preoccupazione di vedere un Vasco lì per "tirare la pensione"...ci si aspettava un concerto ricco di preludi e di assoli, con tanto fumo e poco arrosto.
Ed invece, anche dopo 24 anni, Vasco mi ha pubblicamente sbugiardato...cantando e correndo per due ore e mezzo...come fosse un ragazzino. Con la solita rabbia, con la solita voce. Con la solita capacità di emozionare ed emozionarsi. Posso dire che c'era fumo...quello tanto...tra il pubblico....ma anche tanto arrosto. Bravo Vasco.
Dal prato...una vera "bolgia festante"...di quelle che, passano gli anni, ma il leit motiv è sempre lo stesso: "Il concerto di Vasco va vissuto...intensamente". Per cui si DEVE arrivare con grande anticipo, per trovare il posto, per fare amicizia, per bersi una birra e farsi una canna (chi vuole). Per ritrovarsi tutti un po' sudati, per mettersi in reggiseno ed andare sotto le docce a rifrescarsi.
I gentori che accompagnano i figli è facile abbiano più concerti loro sulle spalle, così anche qualche testa bianca, da Vasco, NON stona mai, anzi, è degna di grande rispetto.
Noi abbiamo fatto, come sempre, la nostra parte, saltando per due ore e mezzo, lasciando i pensieri fuori dallo Stadio ma con la consapevolezza che alla fine "sono solo canzonette", ma..."nun ce levate pure queste"!!!


meparetotti

P.S.: piccoli filamti super amatoriali...di pessima qualità, ma di grande valore...da ascoltare a volume basso...giusto per capire...giusto per gustare...quello che vi siete persi.





Va bene vacanza....purchè ci sia un pallone.

Il Capitano Francesco....prossimo alla sua Vacanza al mare.
(non che fino ad oggi abbia lavorato!!)





























meparetotti 

P.S:: l'anno prossimo lo porto al ritiro della Roma....PROMESSO!!!

giovedì 25 luglio 2013

Attrazione fatale

"Io sono attratto dalle cose da vecchio, fin da quando ero giovane"




Giova "the President" B.


meparecheilmocassinoeilcompletodell'Internonhannoetà





meparetotti

mercoledì 24 luglio 2013

La solitudine dei numeri due

Una serie di avvenimenti in questo recente passato mi hanno portato a fare questa riflessione.
L'essere umano, uomo o donna che sia, si abitua facilmente e immediatamente a tutto. Per cui, tanto quanto sono belle le prime volte, allo stesso modo sono....così...."normali, abitudinarie, già viste" le seconde.
Questo non significa che se la prima volta è l'apice, il resto è tutto in declino, ma di sicuro lo è, la seconda.
Forse, l'eccezione che conferma la regola, potrebbe essere proprio la cosa a cui state
pensando ora...ovvero la prima volta a letto. Certamente per molti maschietti non è nemmeno degna di esser chiamata "prima", in quanto talmente rapida che neanche vale da "mezza", ed altrettanto credo valga anche per le femminucce. A prescindere dall'età, la prima volta è una "pratica", a volte un po' dolorosa, a volte un po' "paurosa", ma che apre le porte ad un mondo decisamente in crescendo.
Per il resto....non c'è nulla da fare...non ci si emoziona la seconda volta come la prima, soprattutto poi se le emozioni arrivano in discreta rapidità. I tempi, spesso sono fondamentali per raffreddare o riscaldare una situazione. Un po' come quando, al ristorante, dovete ancora terminare l'antipasto, perchè siete lenti, perchè vi siete persi in chiacchiere o semplicemente perchè non avete fretta e vi arriva già il secondo piatto...bello...fumante...succulento...che avete ordinato già con l'acquolina in bocca, ma che in quel momento, ancora con la fetta di salame in bocca, perde di tutto il suo fascino.
Inevitabile parlare anche della famiglia che si allarga.
Senza voler entrare in una sterile, quanto assurda, divagazione sul "quanto si vuole bene al primo o quanto al secondo", son sempre più certo che ci si raffredda in fretta...anche con la nascite.
Succede ai genitori, appunto al secondo figlio. Meno foto alla pancia, meno foto alla nascita, meno album, meno primo dentino, meno apertura di Blog, meno cene ufficiali con tutti i parenti (anche i più lontani), meno di tutto. Succede anche agli amici, meno domande, meno regali, meno visite all'ospedale quando nasce, meno turni di visita appena arrivato a casa, meno post, meno foto che girano, meno milioni di cazzate (questo è un bene), meno frenesia, meno, meno, meno. Ma tutto questo senza cattiveria o menefreghismo, NON si è meno parenti o meno amici, NON si vuole meno bene ad una splendida creatura che sta nascendo e che ancora non ha fatto nulla di male a nessuno, è solamente l'essere umano, è nel nostro DNA. Ci raffreddiamo subito.
Lo stesso vale per le competizioni, di qualsiasi genere. NON è vero che non si gode nel vincere, non è vero che non si gode nel vincere anche a ripetizione, ma dopo la prima sbornia, la seconda, che ha lo stesso identico valore della prima, la prendi un po' di meno.
Si parla ancora del Mondiale dell'82, Paolo Rossi ancora fa le "ospitate" in tv , ma Fabio Grosso in pochi si ricordano che faccia abbia.
Identico discorso per i successi lavorativi, le promozioni e gli encomi.

Tutto questo per dire, semplicemente sempre viva le emozioni, in qualsiasi successione arrivino, ma, da secondogenito, sempre viva i secondi, viva Benedetta e viva  Anna, e viva tutto il resto che è arrivato e che arriverà dopo....anche dopo questo Post.

meparetotti

martedì 9 luglio 2013

LA RICETTA DELLA FELICITA'

Sottotitolo: DALLA TEORIA ALLA PRATICA
TEORIA:
Prendi la tua famiglia, andate in un posto bello, non in senso "assoluto", ma che ci state bene, che ogni volta che ci vai ritrovi serenità, nonostante sia sempre quello, e nel mondo chiunque potrebbe dirti che ce ne sono di più belli di quello, tu vai lì e stai bene. Aggiungeteci un po' di pesce in tavola e un mezzo di bianco ghiacciato. Una spruzzatina di acqua in faccia perchè vostro figlio si è buttato in piscina (d'acqua calda), due secchielli e due palette, il sole e l'atmosfera vacanziera...e il gioco è fatto.

PRATICA:
Prendi moglie Federica e figlio Capitan Francesco, portali a Cattolica...che per molti non è il posto "bello" in assoluto, ma in questo perdiodo della nostra vita, per noi lo è. Mettiamoci un tavolo da "Pesci in faccia"...un pranzetto con Guazzetto di cozze e vongole, e giusto dua strigoli al profumo di mare e bagnamoli con un super bianco ghiacciato. Francy si spara una pennetta al ragù e poi spiaggia...da Marco al Bagno 53. Buchi e castelli...castelli e buchi, secchiello grande per papà paletta piccola per Francy ("Quest'estate necessitiamo di paletta nuova, che alcune delle nostre non scavano più bene come una volta" ndr). Il solito lunghissimo bagno nella piscina calda, che ci vengono le mani "a righe", il solito vecchietto del bagno, il Signor Ermanno, lì da 50 anni, che saluta Francy con un "Ciao Pistolino!!" ed il gioco è fatto.


Prova generale di Cattolica 2013...superata.




Inizia ora il count down ufficiale.




meparetotti

mercoledì 3 luglio 2013

Ha Vinto l'Oca

Se vi siete persi il Palio di Siena dell'altro ieri, 2 Luglio 2013, andate alla fine di queste righe, prendetevi il Link e guardatelo. Anche se non vi ha mai appassionato la cosa, anche se non ci capite nulla, anche se siete di quelli che "...tanto i fantini son tutti venduti", fermatevi due minuti perchè credo ne valga la pena.
Il Palio regala sempre verdetti fantastici per alcuni, accettabili per altri, disastrosi per altri ancora. Nel Palio si dice "Vince solo uno", ma questa volta più di una Contrada ha vinto il proprio Palio, più di una Contrada è tornata in Società sorridendo, più di una Contrada ha portato a casa il risultato, anche se minimo, che si era prefissata.
Per cui Complimenti all'Oca Vittoriosa di un Drappellone stupendo. Appena salutato l'Atzeni come fantino di Contrada, non ci pensa due volte nel richiamarlo a montare Guess, cavallo esperto, veloce e dallo stesso Tittia allenato.
Complimenti all'Istrice, forse l'unica Contrada ad aver fatto una scelta chiara, netta e, a suo modo, Vincente. Quando si dice Palio in difesa, l'Istrice lo ha organizzato benissimo.
Complimenti al Nicchio. Audentes fortuna iuvat.
Ma oltre a parlare di Contrade e strategie, credo sia il caso di rendere onore agli uomini che hanno calcato il tufo nel Campo per tre stupendi giri.
Onore a Giovanni Atzeni, detto Tittia su Guess. Condotta di gara strepitosa, prima in rimonta con traiettorie incredibili, poi in difesa, chiudendo tutte le porte, anche con le maniere forti, agli assalti avversari.Perfetto.
Onore ad Andrea Mari, detto Brio. Vestiva un giubbetto molto pesante e lo ha, a mio avviso, onorato con il sangue. Ha lottato come un leone, ha sempre spinto Indianos, senza badare alle nerbate che a ripetizione arrivavano dalla rivale Istrice, ed alla fine ha perso per pochi centimetri. Fantino vero.
Onore a Walter Pusceddu detto Bighino. Aveva un compito difficile, lo ha svolto. Tanto "calmo e riflessivo" durante la mossa quanto esplosivo nei primi cento metri di corsa. Credo che quel "tempo di galoppo" che probabilmente è mancato alla rivale per vincere sia anche merito dell'azione di Bighino. Implacabile. 
Onore a Sebastiano Murtas, detto Grandine. Alla seconda occasione in Piazza del Campo, si ritrova di rincorsa con l'avversaria, il Montone, con l'accoppiata vincente nel recente Palio d'agosto 2012 e pure in posizione favorevolissima, ovvero, immobile alla corda. Grandine ha saputo aspettare, aspettare con la pazienza di un veterano l'unico momento giusto in cui Lo Specialista scarta in seconda fila. L'entrata è veloce ed immediata, il montone parte praticamente ultimo, ed il Nicchio si ritrova addirittura in quarta posizione. Di più non si poteva fare.
Onore a Scompiglio, Gingillo e Voglia, attori non protagonisti, ma pur sempre uomini con le "palle di ferro" (scusate il latinismo). Il primo parte praticamente ultimo, riesce ad accodarsi al treno dei primi, senza però mai trovare lo spunto per un attacco decisivo. Il secondo, Gingillo, esce "primo" dai canapi, ma per lui è fatale il primo San Martino. Il terzo, parte mailno, aspetta un giro poi cerca una traiettoria bassa al secondo San Martino, della serie "o la va e giro secondo e mi gioco il Palio, o la spacca e vado a materassi"...beh...purtroppo per lui, gli è andata male.
Onore anche a Trecciolino, Dè e Girolamo. Non hanno mai influito in questo Palio, ma nei 10 ci vogliono anche questi. Di certo i popoli che rappresentavano non saranno soddisfatti di aver corso il Palio più incolore che si potevano immaginare, ma "anche" questo è il bello del Palio.

Ora...rimbocchiamoci le maniche...lecchiamoci le ferite...e prepariamoci alla prossima Carriera del 16 Agosto....qualche popolo già freme...prono a spiccare il volo da questa bellissima Piazza.


meparetotti

P.S.: Auguri Andrea, rimettiti presto a cavallo.


http://www.canale3toscana.com/default.aspx?CatID=3&VidID=90