Tanti i treni (forse troppi) che mi sono passati davanti, e che
NON ho preso, o che decisamente, in alcuni casi, è stato meglio
NON prendere.
DJ: Anni ’90. Feste tutti i sabato sera. Parcella: centomila lire. Oggettivamente non sono mai stato un “talento”, tecnicamente parlando. Ora la tecnologìa aiuta molto, si fa tutto con il computer, io cominciai con un amico, due giradischi normalissimi, e qualche CD…ma con i lettori che facevano solo “play e pause”…nulla a che vedere con i sistemi di oggi!!!! Quello che contava però era l’atmosfera che si creava alle feste, e soprattutto la musica che suonavo. La gente (e soprattutto io) si divertiva molto e quella era la mia libidine.
Carisma: La radio è stata come una donna con cui sei uscito a cena per qualche anno, ma che non sei mai riuscito a trombare. Di certo mi ritengo fortunato che ho avuto l’opportunità di trasmettere, tutti i sabati mattina, con il fido Max Garutti, ma probabilmente ero giovane…troppo giovane. Oggi avessi un po’ di tempo, non vi nascondo che mi piacerebbe avere un programma da solo, e credo che mi divertirei…..molto. Mai dire mai.
Fiorello “de noantri”: “Questo proprio potevo farlo”, me lo sono ripetuto tantissime volte. Già dalle elementari non mi vergognavo a fare qualsiasi cosa pur di salire su un palco. E poi le estati all’Honolulu: mattino bambini, primo pomeriggio adulti (pioniere dei tornei di racchettoni e dintorni), tardo pomeriggio “anziani e non” ( torneo di trionfo), sera feste danzanti. Ufficialmente non l’ho mai fatto, (alla Valtur mi hanno cacciato) ma forse è una delle cose che mi vengono meglio….ma probabilmente la verità sta nel titolo: “de noantri”.
Barman: basta un amico, GM, una grande maestra Patty, un po’ di coraggio e via!! Quante stagioni estive dietro al bancone, quanto lavoro, ma …che qualità!!! Cominciavo alle 19.00 e finivo che faceva giorno. Mio fratello si stupiva del fatto che preferivo lavorare mentre a quell’età si pensa solo a divertirsi, ubriacarsi, andare in spiaggia con le ragazzine “curiose”, andare a Mikonos… il bello dell’essere fratelli diversi. A quei tempi e, soprattutto per il genere di locale, non era un discorso di Gin-tonic o coca-rhum per ragazzini ubriachi. Il pianobar è posto frequentato principalmente da
adulti che vogliono ancora sentirsi giovani, per cui
“bere bene” è una necessità del cliente e
“fare bene da bere” è un obbligo, se vuoi lavorare in un posto simile. In quegli anni ho imparato un lavoro, che nella vita può sempre servire…”RI”mai dire mai.
Giornalista: scrivere mi piace, e questo credo si sia capito. Che lo faccia bene o male, beh…questo non lo so, ma poco importa ora. Scrivevo sul Resto del Carlino, di calcio dilettantistico, davo sempre 7 in pagella a mio fratello. Ora non Scrivo più. Più che altro racconto…di me…di voi…di quello che vedo intorno a me…storie inventate…frasi indimenticabili…beh…decisamente…non Scrivo più. Peccato.
“Last but not least”… Chiudiamo con la ROCKSTAR: Poca voce, erre moscia, ma grande presenza sul palco, fin da quando cantavo “Donne + No woman no cry” al LoboLoco. Mi piaceva cantare con Toschi al Travone, da Vasco a Elio, di tanto in tanto mi usciva qualche “stecca” da questa gola stonata….ma poco importava, tutto quanto faceva spettacolo!! Volevo esibirmi in un concerto live, l’ho fatto il giorno del mio matrimonio…con grande stupore di tutti i presenti (moglie compresa). Sono decisamente una Rockstar realizzata (in questa vita)… e questo credo sia il massimo che potevo sperare.
Tutti fanno i sogni, pochi riescono, tanti nemmeno ci provano. Qualcuno di voi, magari, potrebbe scrivere che dopo la laurea poteva andare in America ad insegnare, o che avrebbe potuto fare ingegneria aerospaziale a Miami, o chi avrebbe potuto suonare il violino con Abbado, ma ha preferito fare altro, o non è riuscito a salire su quel treno. Spero di avere tra i miei tre lettori, mancati futuri presidenti della repubblica, o mancati Claudio Abbado. Non si giudica la vita, si affronta…col sorriso…a prescindere.
meparetotti