PRINCIPI DI RAZZISMO
-lettura adatta ad un
pubblico adulto-
Io non mi ritengo né una
persona facinorosa, tantomeno razzista. Non ho idee politiche
estreme, cerco di ragionare con la mia testa, non mi sono mai fatto
strumentalizzare da nessuno, al Liceo NON occupavo la scuola per far
piacere solo a chi, arrabbiato non so con chi, facinoroso non più del giusto, ma iscritto al partito,
lo doveva fare.
Non ho mai preso parte ad alcuna manifestazione
contro qualcuno e qualcosa (anche se a Trigoria ad urlare qualche
volta, nel recente passato, ce sarei andato volentieri), non mi metto
le Clark rotte nella settimana dei Buskers, per fare l'alternativo.
Per questo mi ritengo
sufficientemente normale, e sufficientemente presuntuoso per considerarmi uno dei papà più “odiato” dai papà.
Ora vi spiego il perchè.
Da quando ho, prima uno e
poi due figli, ho sempre passato le mie vacanze, chi mi legge o mi
conosce già lo sa, in spiaggia a giocare sempre con loro. Fossero buchi,
piste, torte, torte a due piani, bagni, e poi ancora castelli con l'acqua intorno,
vulcani con il fuoco vero, ho sempre giocato.
Tutto quello che si può
fare in una spiaggia, l'abbiamo sempre fatto, a volte litigando (si fa per dire) con mia moglie perchè
nelle ore più calde bisogna stare all'ombra....e son due maroni!!!
Non ho mai, invaso lo
spazio altrui, non ho mai fatto casino nelle ore in cui non si deve,
non ho mai prevaricato il prossimo, mi son sempre fatto i cazzi miei,
io, i miei bimbi e la Fede, mia moglie.
E' vero anche che in una
vacanza di più giorni, si crea sempre una certa inevitabile, se pur
minima, confidenza con il tuo vicino d'ombrellone, ma io che sono fin
troppo riservato, ma soprattutto io che non voglio che qualcuno mi
rompa i coglioni, ho cercato di non far crescere mai troppo questa
confidenza che poi rischia di dilagare verso situazioni che potevano, appunto,
“rompermi i coglioni”.
Per cui con Ermanno, il
pensionato vedovo di Cattolica, che vediamo da 5 anni tutte le estati
sempre sotto la stessa tenda accanto alla nostra, abbiamo scambiato,
giusto qualche chiacchiera, e lo stesso abbiamo fatto con la mamma
settantenne di Franco, in vacanza con il fidanzato, che guardava i
nostri bimbi, con quell'occhio di “nonna” che non potrà mai
diventare.
Comunque, andiamo avanti.
Quest'anno durante la nostra vacanza calabra, un giorno decidiamo di
andare a visitare una spiaggia nuova, a pochi chilometri, ma diversa da quella del nostro villaggio. Così per cambiare. Scegliamo, per caso, un lido
con pochi ombrelloni, e disposti anche abbastanza larghi tra le file.
Ce ne assegnano uno con due lettini. Dopo le solite incremate della
mamma e la mia preparazione del “cantiere” (la Fede è convinta che mi diverta più io a giocar con la sabbia, che i miei figli, e a volte ha pure ragione), iniziamo le nostre
solite avventure. Accanto a noi, due ombrelloni vuoti, ma qualcosa
minacciava la mia tranquillità.
Alla fila sopra la nostra,
anche se sufficientemente lontana per qualsiasi interazione, arriva famiglia di napoletani. Lui marito,
lei moglie, una figlia “settenne”, zio obeso (fratello di lei) e cane.
Noto per caso, che lo Zio obeso si stende per terra sotto l'ombrellone, occupando tutta l'ombra.
Il disagio inizia a salirmi su per la schiena.
Dopo 6 minuti lui, il
padre con la figlia settenne, si avvicina al nostro ombrellone.
“Guarda Katia, che bel
buco che ha fatto questo bambino!!!”. Io non gli rispondo se non
con un sorrisino anonimo di quelli che si fanno alla cassiera della Coop
quando ti restituisce la carta di credito, e continuo a scavare.
Lui resta lì, impalato, e
insiste: “Katia, resta con il bimbo a giocare”...La bimba, pure lei obesa,
in un bikini tanto largo quanto inutile, avendo solo 7 anni, in un
primo momento timidamente rifiuta l'invito del padre “impalato”,
ma poi non resiste alla libidine di giocare con due bambini, tre camion,
due secchielli, tre rastrelli, il rullo, le formine...e un papà.
Io, che son buono, accolgo
la bimba e continuo nei nostri giochi, e quel pezzo di merda del
padre se ne torna sul suo lettino a dormire.
Tralasciando le invasioni
della madre “troia” che ogni tanto arrivava, senza salutare, per
spalmare di crema sta povera bambina, che dopo due ore aveva più
crema addosso lei, che tatuaggi Corona, per un attimo mi era venuta la
voglia di andare da quel coglione napoletano e chiedergli:
....che cosa hai
fatto una figlia a fare se, in vacanza, in spiaggia non ci giochi nemmeno 10 minuti.
....che cosa hai fatto una
figlia a fare, se appena arrivi in spiaggia, non fai in tempo nemmeno ad metterle la crema che l'hai
gia parcheggiata da un perfetto sconosciuto, con le basette lunghe!!
(e
questo mi ha fatto capire che è una abitudinario del
“parcheggio la bimba che mi abbronzo meglio”).
E soprattutto perché
cazzo non le compri tre secchielli di merda e così eviti di venire a
rompere le palle a me, che NON ti conosco, NON ci siamo MAI visti,
nemmeno ti sei presentato, NON frequento questo lido, (e da oggi mai
più ci tornerò) e soprattutto NON ti ho invitato?
Io non sono razzista, ma
lo divento con queste persone, e sia chiaro, non c'entra il fatto che fosse napoletano (ERO IN VACANZA CON AMICI NAPOLETANI CIVILISSIMI).
Non mi interessa che problemi
abbiano, non mi interessa di aiutarli, non mi interessa se sono
arrivati con i barconi o con la Panda o con la Mercedes, questi NON
si meritano niente.
Non si meritano una bimba obesa, perchè la riempiranno LORO delle peggiori schifezze, ma dolce, gentile e per nulla invadente, che faceva la voglia solo di un secchiello e di una paletta!!
La giornata per fortuna fu solo una "mezza giornata" perchè all'ora di pranzo il Cantiere chiuse e loro NON ritornarono più....ma se fossero tornati....gli avrei tirato una boccia in fronte.
meparetotti
P.S.: non fatemi dire nulla su chi oggi pubblica le foto del bimbo trovato purtroppo morto sulla spiaggia, su chi piange, su chi fa il superiore e dice che tanto piangere non serve, su chi parla di sconfitta del mondo, su chi deve far sempre quello che non si commuove perchè allora dovremmo farlo tutti i giorni sempre.
Non vorrei giudicare nessuno.
Io, che mi commuovo a guardare "Boss in incognito" o l'ultima puntata di "Non è la Rai", mi sono sentito una merda quando ho visto quella foto, così come quando vedo un bambino, scalzo e magari pure sorridente, in Africa, mentre navigo in internet.
Penso ai miei bimbi, penso che il mondo fa schifo, ma penso anche che ci sono un sacco di persone molto più buone e generose di me che veramente fanno qualcosa, che chiaramente non perdono tempo con le cazzate dei Computer, dei Social, dei Blog.