venerdì 14 marzo 2014

La seconda pelle

Per tutti quelli che mettevano il nastro isolante per tener su la
calzamaglia, e per quelli che invece si erano fatti cucire le bretelle
dalla mamma. 
Per tutti quelli che nascondevano le sigarette negli stivali. Per quelli
che invece si erano fatti fare dalla sarta di Contrada uno "scrotino" di
velluto viola. 
Per quelli che sotto il vestito avevano sempre la stessa
maglietta portafortuna, e per quelli che sapevano riconoscere la mazza
destra da quella sinistra. Per tutti quelli che odiavano il talco, per
quelli che ne abusavano, e per quelli che al talco hanno dato la colpa per
una bandiera a terra. Per tutti quelli che non avevano capito che non
bisognava tirarlo su per il naso e per quelli che si sistemavano il vestito
di velluto con le mani bianche. 
Per quelli che coloravano gli stivali consumati con il pennarello nero, per
non esser costretti a cambiarli con un paio nuovi, per quelli che avevano
il destro ed il sinistro di due numeri diversi, ma si trovavano benissimo e
per quelli che li allacciavano facendo un giro intorno al polpaccio. 
Per
quelli che il gonnellino era bello, perche' durante i giri si alzava
mettendo in mostra i gioielli di famiglia.
Per quelli che in uscita si faceva SEMPRE la doccia, anche se una doccia
NON c'era. Per quelli che le chiariniste si cambiavano sempre con
sbandieratori e tamburini, e per quelli che mettevano il "viola a sinistra".
Per quelli che il vestito si porta anche nella sportina della coop e per
quelli che invece avevano anche le iniziali ricamate nel porta-abiti.
Per quelli che il responsabile dei materiali ha sempre un rotolo di nastro
bianco in tasca, per quelli che gli sbandieratori NON portavano il
cappello. 
Per quelli che, come me, che la Contrada NON si cambia e che con i primi
caldi, sentono che maggio si avvicina.

Meparetotti

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