martedì 17 dicembre 2013

Grazie Professore...

Nonostante il nome, come ben sapete, difficilmente parlo di calcio e della mia romanità, ma qualche eccezione è giusto farla, per giustificare "appunto" il Meparenome (che poi il "Capitano" magari ci rimane male), e per soddisfare, in questo caso la mia voglia di raccontarvi questa serata....diciamo...diversa dalle altre.
Poteva essere uno di quesi laboriosi lunedì di posticipo, indaffarato tra lo sparecchiamento della tavola, l'addormentamento di Patatino, e il collegamento "a scrocco" sul MySky del fratello per godermi la partita. E poi invece accade che, come all'improvviso, grazie al personaggio di copertina, ti ritrovi a San Siro, alla scala del calcio, primo anello tribuna rossa, con questa visuale, coccolato
dalle piu belle gnocche della terra (altro che steward), a goderti un Milan-Roma, che definir d'alta classifica è un eufemismo per la parte avversa, ma che comunque definiamo Big-match, considerando soprattutto l'epilogo.
Io e l'avvocato, uniti da fratellanza milano-romanista sanguigna, arriviamo a San Siro con larghissimo anticipo, alle 17.45 siamo sul posto. "...Sai, magari troviamo nebbia, magari un incidente, magari la coda in tangenziale". Ci dirigiamo subito al box 68, dove sempre l'amico di copertina ci aveva mandato per il ritiro dei biglietti.
L'avvocato, con voce impostata, tra il disinteressato e il "speriamo ci siano", spiega alla signorina (gnocca pure quella) chi siamo e perchè, ma riceve un laconico: "Mi dispiace, qui non ci siete".
"No....guardi c'è un errore...non siamo mica amici del vice-magazziniere col contratto in scadenza" continua l'avvocato, ora con la voce tra il disturbato e il "...oh..cazzo".
La signorina, capisce al volo il nostro stato di bambini quarantenni pronti per il giro in giostra gratis (perchè amici del giostraio) e ci tranquillizza:"Ho capito, i vostri biglietti, arrivano con la squadra, è che ora è un po' presto! Provate a ripassare più tardi".
Non mi dilungo sull'attesa, ma l'amico di copertina è persona seria, per cui, ad un certo punto entriamo.
Avevo già visto San Siro altre volte, per concerti di Vasco, ma per una partita di calcio mai.
So da sempre che di qualsiasi cosa si può dire che "è lo specchio della società", ma voglio rimarcare che San Siro, con il Milan in casa, rispetta fedelmente questo detto. Per cui, se il mondo si divide in paesi ricchi, paesi poveri ma che cercano di fare i ricchi e paesi sottosviluppati, ecco lo stadio è lo stesso.
La tribuna rossa, o tribuna centrale, (la nostra "Montemario" per capirci), è la concentrazione di tutto quello che, fino a ieri, credevo col calcio vero non c'entrasse nulla, ma invece mi sono reso conto, proprio ieri sera, che invece c'entra tantissimo. Tantissimo perchè il calcio, a quei livelli, è giocato da gente ricca, che ha bisogno di gente ancora più ricca che paghi, ma che per essere ricca deve offrire a ricchi la possibilità di sentirsi ricchi e vivere da ricchi anche allo stadio. Non fraintendetemi, questo non vuole essere un discorso comunista o sulla fame del mondo, ma è solamente una descrizione di ciò che è normalissimo per tutti quelli che erano intorno a me, un pò meno per il sottoscritto (che comunque c'ha messo 5 minuti ad ambientarsi. P.S. Non faccio parte di quelli che ..."in ferie si annoiano").
La tribuna centrale è tutta piena di ristoranti, executive lounge e sky box, in cui personaggi più o meno noti mangiano e bevono in continuazione. Prima della partita, lasagnetta e champagnino, tra i due tempi, una tagliatina al pepe verde e un calice di Brunello, dopo la partita un pezzo di formaggio, giusto per pulirsi la bocca e un buon dolce.
Chiaramente, io partito gasato fino alla morte per i tre punti da prendere a sta squadra de morti, divorato dal dubbio se "Totti giocherà o no?", rinfrancato dal ritorno di Destro dal primo minuto, e dal momento di forma di Danielino, mi lascio subito coinvolgere dal contorno, dall'inutile, dal Vippaggio vario, inizio a fotografare qualsiasi cosa, anche con la consepevolezza che sto facendo delle foto di merda, ma ormai la giostra è partita, devo immortalare ogni attimo. (ok...non facciamoci riconoscere come i soliti burini...ma...quando me ricapita?)
La partita comincia, me la godo, giochiamo bene, passiamo in vantaggio, scopro di non esser l'unico tifoso romanista i tribuna, per cui mi lascio anche andare a commenti civili ma di dichiarata fede. Loro pareggiano, noi ripassiamo in vantaggio e loro ri-pareggiano. Sul finale rischiamo quasi anche di perdere. Il calcio spesso è infingardo e poco rispettoso, bugiardo e traditore. Il pareggio accontenta tutti e nessuno, ma non c'è tempo di pensare a cosa non ha funzionato, la tenuta atletica, le sostituzioni o l'arbitraggio, perchè il triplice fischio ha chiuso sì, il sipario sull'evento sportivo, quello per cui credevo di esser venuto....ma noi ormai siamo gente importante, da executive lounge...c'è da andare bere l'ultimo spumantino, con una fetta di Panettone...sapete...è quasi Natale.
E così, come tutti, facciamo. Ultima strafogata, e poi si riparte....noi, purtroppo non con l'ascensore privato per scender nei sotterranei dove la macchina è calda, ma a piedi, con zero gradi...sapete all'avvocato piace parcheggiare praticamente a Piacenza...sai...per non restare imbottigliati nel traffico tentacolare della tangenziale...o forse per digerire.



meparetotti


sabato 14 dicembre 2013

Dì un po'… secondo te dove lo festeggia il capodanno Toninho Cerezo?

L'altro giorno ascoltavo Ale Cattelan su radio Deejay.
L'argomento erano gli Anni '80, e chiaramente il fil rouge che accompagnava tutti gli interventi erano gli spezzoni di Vacanze di Natale. Alessandro prende una telefonata di un ascoltatore...molto giovane...che, tra una chiacchierata e n'altra dice di non conoscere VACANZE DI NATALE. (cioè, cerchiamo di capire...non è che lo conosce, ma non l'ha mai visto...questo proprio non sa di cosa stiamo parlando!)
Immediatamente rimango un po' così...attonito. Penso...impossibile non averne mai sentito parlare!!! Alessandro prova ad insistere...ma...nulla. Tabula rasa. Questo giovane, certamente calpestato dai brufoli e certamente dedito a farsi video seminudo in casa, nella sparanza che qualche sua compagna di classe li veda e se ne innamori, NON conosce "battuta regolare 15-0"...non conosce "la Signora Fusilli"...tantomeno "C'avemo'n fjo frocio!!!"
Allora penso che al mondo ci sono cose che NON si possono NON conoscere , certo possono non piacere, si possono non condividere, ma non si può restare richiusi tra i "One Direction" e "X Factor" !!!
Non si può non aver visto almeno una volta i gol mondiali di Grosso o di Tardelli, oppure Italia-Brasile del 1982.
O l'ultima puntata di "Non è la Rai", o Pavarotti che canta Nessundorma, o Pantani che vince una tappa in salita al Tour, o Schumacher che salta sul podio o Valentino che litiga con Biaggi.
Non si può ignorare Totò che si mette gli spaghetti in tasca, o "Noi volevan savuar..." 
Sono libri di storia contemporanea...che non c'entra quanti anni hai...ma che vanno studiati.
Da Pertini che gioca a briscola in aereo...con Zoff, Causio e Bearzot, a Totti che "ve purga", da "I have a dream" al "Stay Foolish..."...e chissà quante altre milioni cose ci sarebbero da aggiungere...ma è notte...la mia famiglia dorme...ed ora la raggiungo.



buonanotte


meparetotti

sabato 7 dicembre 2013

Vita.....spericolata....!!!!!!

Compri casa, tralascio tutto il resto, sennò scrivo un libro.
Arredi il bagno...scegli le ceramiche, gli "appendi asciugamani" (che tecnicamente non so come si chiamino), e poi prendi anche un bel l'attaccapanni, di quelli che attacchi all'incrocio delle piastrelle, con la punta del "9", dietro la porta, giusto che tenga, ci devi attaccare solo l'accappatoio, che quando è bagnato, magari è un po' pesante.
Dopo un mese quell'attaccapanni ha almeno 5 kg di vestiti. Quel misero "gancetto" nato giusto per un accappatoio, ora si comporta da gancio di gru (solo grazie alla vite del "9"). C'è talmente tanta roba attaccata che la porta fatica ad aprirsi. Ormai non ricordi nemmeno cosa c'è sotto quella montagna appesa. Le stagioni passano, arriva l'inverno, e sicuramente ci sarà ancora un costume da bagno. Non vorresti indagare! A te basta che l'accappatoio si riesca ad agganciare, non ti importa se lo fa su 3 pigiami e 2 camicie. Ma inesorabile come la maestra che ti chiamava alla lavagna proprio quel giorno che non avevi fatto un cazzo, arriva il diktat della moglie: "O sistemi il bagno o aggiungi un'altro gancio!!!".
Non c'è dubbio che l'idea di sistemare non rientra proprio nelle tue necessità, ma per quieto vivere lo fai. Metti a lavare il costume, qualche calzino, un po' di pigiami e magliette e ti ritrovi solo con il tuo accappatoio. Ma il tuo senso dell'ordine e la tua, comunque sfrenata, voglia di far buchi e di passare un pomeriggio al Brico, ti fanno dire:"Amore, comunque io metterei un secondo gancio...giusto per la  tuta da casa!". Il trapano ormai conosce la strada...e tac....il secondo gancio è montato. All'incrocio delle piastrelle a fianco, lucido e ben saldo alla parete (sempre grazie alla punta del "9").
Passano due settimane e come per magia non hai solo un gancio pieno di vestiti....bensì due!!!! La porta decisamente non si apre più, l'accappatoio è stato sfrattato al rubinetto della doccia e ormai il tuo armadio è semivuoto...tutto è appeso in bagno.
A questo punto....tua moglie.......ehmmm.....meglio che mi fermo qui.

Buonanotte



Meparetotti

martedì 3 dicembre 2013

Saggezza ecclesiastica....

"Il miglior modo per educare un figlio è farne un'altro"

Un prete


Meparecheglihodatoascolto

Meparetotti